Le Migrazioni: parte generale

Cosa sono le migrazioni:


Con il termine 'migrazioni' intendiamo lo spostamento di persone da un'area geografica, sia essa un continente, uno stato o una regione, a un'altra area geografica. I motivi che portano a tale fenomeno possono essere di varia natura:
  • economici (quindi la ricerca di condizioni di vita migliori);
  • lavorativi (ricerca di un migliore posto di lavoro);
  • politici (a causa di regimi dittatoriali presenti nel paese d’origine, di oppressioni, persecuzioni, guerre, pulizia etnica e genocidi);
  • religiosi (impossibilità di praticare la propria religione);
  • naturali (ad esempio tsunami, terremoti, alluvioni e carestie);
  • personali (scelta ideologica, sentimentale);
  • legati all’istruzione (frequentare una scuola e quindi conseguire un titolo di studio, garantire l’istruzione ai figli per dare loro una speranza di vita migliore).
I movimenti migratori si suddividono in due gruppi: emigratori e immigratori. I primi sono quelli che vedono le persone di un determinato Stato, l'Italia per esempio, spostarsi, per uno dei motivi sopraccitati, verso uno Stato straniero, quindi emigrano: da qui il termine emigrazione. I secondi invece, sono quelli che vedono uno Stato che accoglie delle persone provenienti da uno Stato straniero. Le persone vengono definite immigrate, e da qui abbiamo il termine immigrazione.

 Nell'accezione più stretta di questi termini, emigrazione e immigrazione, vengono intesi appunto, come lo spostamento di soggetti da uno Stato ad un altro; ma cosa succederebbe se ampliassimo per un secondo le nostre vedute? Se parlassimo di questo argomento non solo a livello globale, ma anzi, restringendo il cerchio? E se decidessimo anche di guardalo sotto un'ottica più introspettiva, come se fosse una parte fondamentale della condizione umana? Credo che si otterrebbe una visione più interessante della materia. A breve illustrerò il mio pensiero per rispondere a queste domande.

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